Innanzitutto ricordiamo cos'è il fenomeno dei "piloti con la valigia": in Formula Uno da tanti anni ormai entri in due modi, o sei un talento incredibile o sei un "pilota con la valigia", quindi hai molti "baiocchi". Pedro Diniz era uno di quelli con i "baiocchi", e ne aveva tanti, ma tanti. E' figlio di uno dei più grandi imprenditori del Brasile, tale Abilio dos Santos Diniz, che pur di veder felice il suo bambino lo inizia alle corse. Ma si capisce da subito che il piccolo Pedro non è portato per le 4 ruote. La sua gavetta nelle serie minori è disastrosa, mai risultati concreti e piazzamenti ridicoli, che lo relegano negli ultimi posti nelle graduatorie. Ma a lui, cosa gliene poteva fregare, se tanto aveva decine di sponsor che lo sostenevano? Infatti non manca l'occasione di fare il salto di "qualità" e passare in Formula Uno, alla Forti grazie anche al suo sponsor di maggior rilievo: la Parmalat. Nella stagione di debutto, nel 1995, viene affiancato dal connazionale Roberto Moreno. La stagione, da quello che ci si poteva aspettare, è orribile sia per la macchina che era una cosa terribile, sia per il talento del giovane brasiliano. Ma anno nuovo, team nuovo. Passa così alla Ligier, con sponsor e Parmalat al seguito, insieme a Olivier Panis, che registrerà la sua miglior stagione con una vittoria a Monaco, e anche per Diniz le cose migliorano: ottiene la bellezza di due punti in stagione. Passa poi per due anni alla Arrows, sempre con gli sponsor dietro, prima affiancato dal Campione del Mondo Damon Hill e successivamente da Mika Salo. In questi due anni raccoglie 5 punti, con addirittura un 5° posto nel 1998 in Belgio (ma arrivarono in 8 al traguardo), molti ritiri e riservandosi quasi sempre il fondo della griglia. Porta poi baracche e burattini in casa Sauber, sperando in un salto di qualità. Peccato che l'unico salto vero e proprio gli fece quasi rischiare la vita al Nurburgring nel 1999, dove venne urtato e la macchina iniziò a ribaltarsi., distruggendosi. Dopo due anni deludenti, appende il casco al chiodo e decide di entrare in società con Alain Prost, nella sua scuderia omonima, con i soldi degli sponsor. Peccato che la macchina è un obrobrio e solo il veterano Alesi riesce a racimulare qualche punto, mentre alla seconda guida si alternano Mazzacane, Burti e Enge, anche se la Prost quello stesso anno fallì. Dopo la F1 Diniz creò ed organizzò per qualche anno una Formula Renault nel suo paese, e dopo questa esperienza si è dato all'imprenditoria, che forse è il campo che più gli compete.
Statistiche:
Scuderia e anno: Forti Corse (1995) - Ligier (1996) - Arrows (1997-98) - Sauber (1999-00)
Gran Premi corsi: 99, di cui 98 partenze
Vittorie: 0 (Miglior risultato 5° posto Lussemburgo 1997 e Belgio 1998)
Pole Position: 0
Giri più veloci: 0


Nessun commento:
Posta un commento